Il coniuge, a seguito della morte del partner, ha diritto non solo alla pensione di reversibilità, ma anche a un assegno fino a 52,91 euro al mese laddove sia “inabile al proficuo lavoro”. Una possibilità che in pochi conoscono e che può farsi rientrare in quei “diritti inespressi” su cui l’Inps tace salvo espressa richiesta dell’interessato
L’integrazione alla pensione di reversibilità, in caso di invalidità, è un diritto poco noto che, tuttavia, trova il suo ancoraggio nella legge ed è stato confermato anche dalla Corte di Cassazione. Gli Assegni al Nucleo Familiare (ANF) sono previsti dall’art. 2 comma 8, del D.L. 13 marzo 1988, n. 69, convertito nella legge 153/88.
Secondo la norma, “Il nucleo familiare può essere composto di una sola persona qualora la stessa sia titolare di pensione ai superstiti da lavoro dipendente ed abbia un’età inferiore a 18 anni compiuti ovvero si trovi, a causa di infermità o difetto fisico o mentale, nell’assoluta e permanente impossibilità di dedicarsi ad un proficuo lavoro”.
Nonostante l’iniziale interpretazione restrittiva dell’Inps, che aveva escluso dall’assegno il coniuge superstite, successivamente la Cassazione (sentenza n. 7668/96) ha chiarito che il beneficio, nonostante l’ assenza di figli contitolari di pensione ai superstiti, dovrà essere collegato al solo stato di inabilità della vedova/o superstite. Della pronuncia l’Inps ha preso atto con circolare n. 98/98.
Pensione reversibilità: CHI HA DIRITTO ALL’ ASSEGNO?
Il diritto spetta a vedove e vedovi dei dipendenti pubblici e privati, titolari di pensione di reversibilità, se riconosciuti inabili a proficuo lavoro, condizione che si riscontra in caso di invalidi al 100%, titolari di pensione di accompagnamento o che abbiano richiesto uno specifico certificato (SS5).
In quest’ultimo caso, sostanzialmente, chi non è invalido al 100% nè percepisce l’accompagnamento, potrà chiedere al proprio medico di famiglia di certificare l’inabilità al proficuo lavoro, inoltrando poi all’Inps il documento SS5 che, in quanto atto legale, potrà costare fino a 50 euro.
A QUANTO AMMONTA L’ ASSEGNO ED IL DIRITTO AGLI ARRETRATI:
Per redditi familiari fino a euro 27.899,67, l’assegno è pari a euro 52,91 che scendono a euro 19,59 per redditi da 27.899,68 fino a euro 31.296,62. Non spettano assegni familiari, invece, se il reddito supera quest’ultimo valore.
Il coniuge superstite potrà dunque avere un plus di 600 euro annui. Il riconoscimento è anche retroattivo di cinque anni dal momento della domanda: ciò significa che si ha diritto anche agli arretrati che possono arrivare a circa 3.400 euro.
Come fare domanda
La domanda all’Inps va trasmessa telematicamente . ITM provvederà all’inoltro su richiesta.