La Carta docenti è un beneficio economico concesso dal governo agli insegnanti per facilitare la loro formazione professionale. Si sostanzia in un contributo di 500 euro annuali, con l’obbligo di spesa per il proprio aggiornamento professionale.
La legge prevedeva che il beneficio potesse essere riconosciuto solo ai docenti di ruolo.
A seguito ricorso presentato al Consiglio di Stato, questo ha stabilito, con sentenza del 16 marzo 2022 n. 1845, il diritto dei docenti precari all’attribuzione della carta del docente. Inoltre la Corte di Giustizia Europea, in seguito al ricorso di una docente, con l’ordinanza del 18 maggio 2022, ha dichiarato incompatibile con l’ordinamento eurounitario la norma che preclude ai docenti precari il diritto al bonus 500 euro. Anche i Tribunali territoriali del lavoro di tutti Italia hanno riconosciuto e riconoscono a seguito di ricorso agli insegnati precari il diritto ad usufruire della carta del docente.
A CHI È RIVOLTO IL RICORSO CARTA DOCENTI PRECARI?
Il ricorso per Carta docente è rivolto principalmente ad insegnanti precari delle scuole di ogni ordine e grado, con servizio statale alle dipendenze del MIM.
Rientrano coloro che, nel corso degli ultimi 5 anni, hanno effettuato:
– supplenze brevi prorogate, che hanno consentito di raggiungere l’annualità scolastica, ossia almeno 180 giorni di servizio.
– supplenze annuali o fine al termine delle attività didattiche al 30/06 o al 31/08.
Possono presentare ricorso anche i docenti di ruolo che vogliono recuperare la mancata erogazione del bonus carta docente per gli anni in cui hanno prestato servizio alle dipendenze del MIM a tempo determinato.
Presentando il ricorso si potrà ottenere, a beneficio dei precari, l’assegnazione o il recupero della carta del docente di € 500,00 per ogni anno di servizio prestato.
QUALI SONO I DOCUMENTI NECESSARI PER IL RICORSO?
Per la presentazione del ricorso serve trasmettere i seguenti documenti:
– Copia carta d’identità e codice fiscale e/o documento equipollente;
– Copia contratti di lavoro a tempo determinato delle annualità di servizio per le quali si richiede il bonus carta docente oppure Certificato di Servizio;
– Autocertificazione per l’esenzione al pagamento del contributo unificato compilata laddove si rientri nelle condizioni previste (Possono usufruire dell’esenzione dal contributo unificato i soggetti che hanno un reddito del nucleo familiare non superiore a 38.514,03 €)
QUAL È IL TRIBUNALE COMPETENTE PER IL RICORSO?
Il Tribunale competente è Tribunale Ordinario in funzione di Giudice del Lavoro. Il Territorio competente è quello dell’ultimo luogo in cui si è esercitato e/o o si esercita la qualifica di docente alle dipendenze del MIM, quello ove è collocato l’ultimo istituto scolastico.
QUANDO SI PRESCRIVE IL DIRITTO ALLA CARTA DOCENTE?
Il diritto all’erogazione della carta docente si prescrive in anni 5 (cinque), termine che decorre dalla data in cui è sorto il diritto all’accredito. A tal fine, si rende necessario ed importante bloccare i tempi di prescrizione.
COME PUO’ ESSERE UTILIZZATO IL BONUS?
La Carta del docente è uno strumento utilizzabile per l’acquisto di hardware e software per la didattica oppure in Device (PC, IPAD), ormai indispensabili per far fronte alle esigenze in materia di competenze e cultura digitale.
Un aspetto di non poco conto da non tralasciare riguarda la possibilità di usufruire del bonus per l’iscrizione a percorsi di studi universitari, master e post-laurea.
Tra questi è incluso anche iI corso di formazione per il conseguimento della specializzazione per le attività di sostegno (TFA).
Con La Riforma della formazione iniziale e continua e del reclutamento dei docenti, per ottenere l’abilitazione all’insegnamento bisognerà conseguire 30 o 60 CFU. Sarà, quindi, indispensabile frequentare per un percorso universitario e accademico abilitante di formazione.
Tale misura influisce soprattutto sugli insegnanti precari, i quali potrebbero usufruire del bonus docenti per affrontare tali spese.
La ITM mette a disposizione il proprio team di legali per color che vorranno far valere il proprio diritto.
Essenziale, come menzionato, è bloccare la prescrizione.
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